Wine Research Team: Di Majo Norante

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Nel Molise il vino ha una tradizione antica, qui la vite è stata portata dai Sanniti e successivamente dai Romani. I modi di coltivare e vinificare sono quelli che si tramandano da generazione in generazione nell’Appennino meridionale, sempre legati al mondo contadino, alle sue tradizioni ed ai suoi valori.

La Di Majo Norante è ubicata al nord del Gargano, nel Molise, nell’antico feudo dei Marchesi Norante di Santa Cristina, dove, sin dal 1800, i nostri antenati si dedicarono alla coltura della vite, come testimoniano le antiche cantine sotto la piazza e nel vecchio palazzo in Campomarino. Questa tradizione fu abbandonata dopo la distruzione dei vigneti ad opera della fillossera. Negli anni ’60 viene realizzata una nuova e moderna cantina, vengono reimpiantati i primi vigneti nella zona di Ramitello, dove l’esposizione a Nord-Est, una brezza costante nel periodo estivo, il terreno sciolto leggermente calcareo, in declivio verso i valloni Sciabolone e Madonna Grande, concorrono a creare un habitat particolarmente favorevole per la vite. Attualmente la superficie vitata è di circa 100 ettari per la maggiore parte a spalliera. La DI MAJO NORANTE produce vino imbottigliato dal 1968: un quarto di secolo è una ricorrenza importante per un bilancio. Il Ramitello è stato il primo vino prodotto con uve Malvasia e Trebbiano per il bianco e Montepulciano e Sangiovese per il rosso. Per una fascia media di consumo, è stato poi prodotto il “Molì Bianco” con Falanghina ed il “Molì fiore di rosso” con Montepulciano ed Aglianico. I “Vini d’Antichi Vitigni” sono gli ultimi arrivati, prodotti dalla vinificazione in purezza di Falanghina e Greco per i bianchi; di Ellenico e Prugnolo per i rossi; di Moscato reale per il passito dolce (Apianae). La sperimentazione con i nuovi vini ed i buoni risultati raggiunti hanno fatto modificare anche l’uvaggio del Ramitello: il bianco è oggi prodotto con uva Falanghina e Fiano, il rosso con uva Montepulciano e Aglianico. Antichi vitigni ma anche nuove tecnologie, con sempre maggiore attenzione alla coltivazione della vite con concimi di origine organica e minerale, sali di zolfo e di rame, lotta biologica, lavorazioni manuali e meccaniche per le erbe infestanti, asportazione dei resti della potatura per evitare focolai di infezioni. Nuove tecniche di selezione e raccolta delle uve, di refrigerazione prima, durante e dopo la fermentazione, di lavorazione con presse soffici e filtraggi delicati, hanno consentito di migliorare continuamente la qualità e salubrità del nostro vino. Per il contenuto batterico e vitaminico integro esso è vivo, e perciò perfettamente digeribile. Per le tecniche di coltivazione della vite e la percentuale minima di solforosa contenuta nel vino può anzi per molti aspetti considerarsi “biologico”. Abbiamo abbinato alla nostra passione ed amore per le cose le più avanzate tecnologie, sia agricole che di cantina, consentendoci così di poter rispettare e conservare le caratteristiche degli uvaggi mediterranei, che vengono vinificati nel rispetto delle tradizioni, all’insegna di una convinta filosofia del meglio. Niente di nuovo, perciò, se non il recupero dei sapori pieni di personalità e l’idea di sviluppare tutte le potenzialità per evitare che scompaiano, per seguire le mode del momento.

Sono nati così i vini della DI MAJO NORANTE.