Wine Research Team: Cascina Pastori

Due vite che si incrociano lungo il loro cammino per condividere insieme un’affascinante sfida.
Succede a Bubbio, piccolo borgo immerso nel cuore della Langa astigiana, dove la vigna ha radici che rimandano ai tempi dei romani. Le sue origini, infatti, si fanno risalire al 173 a.C. quando le legioni al comando del console Popilio Lenante conquistarono queste zone. Qui, tra silenziosi boschi e un paesaggio ancora incontaminato, il cardiologo di fama internazionale Antonio Colombo ha trovato terreno fertile per trasformare la sua passione per il vino in un progetto ambizioso e proiettato nel futuro. Dopo l’acquisto, nel 2004, dei nove ettari di vigneto che circondano Cascina Pastori, l’iniziativa ha mosso i primi passi nel 2006 con l’inaugurazione della nuova cantina, concepita nel pieno rispetto dell’ambiente circostante. Ma è dal luglio 2010, dopo un incontro “fortuito”, che l’azienda ha allargato la sua prospettiva, ovvero dal momento in cui Colombo e l’enologo Riccardo Cotarella sono entrati in contatto. Nasce così l’azienda vitivinicola Colombo Antonio e figli, ossia Andrea e Paola che seguono quotidianamente l’attività vitivinicola.

Piena sintonia con la natura e determinata volontà di valorizzare un vitigno antico come il Pinot nero. Sono questi i due ingredienti che danno una forte identità ai vini della Colombo – Cascina Pastori, rendendoli unici. L’azienda, infatti, si muove su un doppio binario, combinando un rispetto quasi reverenziale per le tradizioni contadine con una moderna strategia imprenditoriale. Le nuove tecnologie in cantina non sono il semplice strumento per “fare “ vini, bensì un modo per conservare la massima naturalità delle uve.
Dopo un recupero della tenuta in piena sintonia con un ambiente circostante completamente incontaminato, si avvia la produzione di vini di carattere, capaci di distinguersi dai soliti noti proprio per la volontà di valorizzare il Pinot Nero. E’ un vitigno che in Piemonte ha origini antiche, riconducibili alla corte Sabauda e al Marchese Leopoldo Incisa della Rocchetta. Il lavoro di squadra tra il cardiologo Antonio Colombo e l’enologo Riccardo Cotarella, affiancato dal suo staff altamente specializzato, segna la vera svolta dell’azienda, dando il via a un meticoloso lavoro in vigna e in cantina che comincia a dare sin da subito i suoi frutti in termini di qualità e personalità.
I cinque ettari di Pinot Nero, a esempio, vengono coccolati con maniacale attenzione, tanto da rendere ‘Apertura’ e lo ‘Spumante Alta Langa Riserva rosè’, con la loro purezza assoluta, i simboli dell’intera filosofia aziendale. “La presenza di un vitigno intrigante come il Pinot Nero – spiega Cotarella – è stato fondamentale al momento di sposare il progetto del professor Colombo”.
Agli occhi esperti dell’enologo, infatti, la valorizzazione di tale vitigno piemontese si è subito rivelata una grande attrattiva tecnica e commerciale: “ Ho rifiutato diverse aziende che mi hanno proposto di lavorare con il Pinot nero – continua l’enologo – nella convinzione di aver trovato qui fattori determinanti. Per questo abbiamo lavorato in piena sintonia con la cantina per dare una precisa identità a questo vitigno che rappresenta il terroir di Bubbio e meglio ancora quello della Cascina Pastori”. Cotarella, infine, non ha dubbi: “Qui ci sono davvero tutti i presupposti per fare di questa azienda una vera e propria chicca del Piemonte”.

“Una passione per il vino che fa battere forte il cuore. Da qui ha preso le mosse un progetto che è diventato sempre più ambizioso. Complice un paesaggio ancora incontaminato come quello della Langa astigiana, la mia sfida si è fatta giorno dopo giorno e anno dopo anno sempre più concreta e proiettata al futuro. Con una sola stella polare: il rispetto dell’ambiente che col suo battito naturale rende ancora più autentica la mia attività”.
Antonio Colombo