Wine Research Team: San Salvatore

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L’Azienda Agricola San Salvatore nasce nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, in una terra antica, ricca di storia e tradizione, mai toccata dall’agricoltura intensiva. La cantina si trova nella stessa area dove gli Antichi Greci cominciarono la colonizzazione della Magna Grecia e dove portarono per la prima volta i vitigni Aglianico, Fiano e Greco. I loro vigneti erano situati negli stessi luoghi ove adesso sorgono i nostri.

La nostra filosofia è quella di produrre vini rispettando la natura e le tradizioni e di trasportare nei nostri prodotti la storia e i sapori di queste terre.

Pur essendo un’azienda molto giovane, la prima vendemmia è infatti del 2009, San Salvatore è molto legata alla tradizione contadina cilentana, ne rispetta i tempi e i metodi, coniugandoli con l’impiego delle ultime tecnologie, assecondando così le vocazioni della terra e della natura del luogo.

L’Azienda Agricola San Salvatore ha ottenuto la certificazione biologica da parte dell’Unione Europea e nelle proprie coltivazioni adotta esclusivamente processi biologici e preparati biodinamici. L’azienda si estende per circa 110 ettari, di cui 23,5 vitati, il resto utilizzato per oliveti, frutteti, altre coltivazioni e bosco ceduo, in modo da mantenere un equilibrio naturale nella terra. Produciamo principalmente vini, olio e, da un allevamento di 450 bufale, latte atto a produrre Mozzarella di Bufala Campana.

I vigneti sono due, il più grande si trova in località Cannito, ai piedi del Monte Calpazio che lo protegge dalle intemperie, con un esposizione a sud-­‐sud ovest in direzione del mare (poco distante) che gli permette di essere baciato dal sole durante tutta la giornata ed essere accarezzato dalla brezza marina. Il secondo, anch’esso esposto a sud-­‐sud ovest, è in Stio Cilento, nel cuore del Parco, a 500 mt sul livello del mare, un’altitudine che ha rappresentato una sfida, ma che produce delle uve molto pregiate ed aromatiche.

Il nostro profondo rispetto della natura ci impone di ridurre al minimo l’inquinamento e l’impatto ambientale, pertanto per le scatole dei nostri vini utilizziamo solo carta riciclata e sul tetto della cantina sono installati dei pannelli fotovoltaici che ci rendono pressoché autonomi e riducono di 6.800 Kg/A le emissioni di Co2 nell’aria.

Come omaggio a queste terre incontaminate e ricche di storia e tradizione, abbiamo scelto il bufalo per rappresentare la nostra azienda e dato ai nostri prodotti nomi di luoghi e località del Cilento per noi importanti.

Jungano: nome in dialetto locale di Giungano, un antico paesino dove si trova la cantina. Calpazio: dal Monte Calpazio, montagna così importante per il nostro vigneto, fa parte dei Monti Alburni, conosciuti anche come Dolomiti del Cilento

Trentenare: nome in dialetto locale di Trentinara, antico paesino di epoca romana arroccato sulla cima dei monti. Nelle vicinanze di Trentinara, fu sconfitto e trovò la morte Spartaco, lo schiavo che sfidò l’Impero Romano.

Vetere: da Magliano Vetere, paesino nel Cilento. La parola Vetere deriva da Vetus, vecchio in latino.

Pian di Stio: da Stio Cilento, dove si trova il nostro secondo vigneto e da cui vengono le uve fiano utilizzate per produrre questo vino.

Cecerale: nome in dialetto di Cicerale, paesino nel Cilento, deve a sua volta il nome dalla storica produzione di ceci.

JOi: nome in dialetto di Gioi Cilento, un paesino nel Cilento.

Corleto: da Corleto Monforte, un paesino nel Cilento. Il nome Corleto deriva dal latino cor laetum, cuore lieto.

L’ Omaggio a Gillo Dorfles è dedicato appunto al Maestro Gillo Dorfles, uno dei più grandi critici d’arte del ‘900, professore di estetica all’università di Milano e Trieste, filosofo, scrittore, pittore, una delle menti più brillanti del panorama culturale italiano. Da sempre il prof. Dorfles viene in vacanza a Paestum, essendo innamorato del Cilento, dell’antichissima storia, dell’arte e della natura di questi luoghi. Durante uno dei suoi viaggi, il maestro ha alloggiato presso il Savoy Beach Hotel. Qui ha conosciuto il titolare della cantina, il sig. Giuseppe Pagano, con cui è nata una grande amicizia per la passione comune per il Cilento. Il maestro così ci ha onorato di una visita in cantina dove ha avuto modo di assaggiare i nostri vini. E’ stato amore al primo sorso. In questi sapori e nella filosofia di San Salvatore, il maestro ha ritrovato tutto ciò che più ama del Cilento. Così, a questa terra ricca di storia e al nostro vino ha deciso di dedicare dodici disegni e ce ne ha fatto omaggio. Come segno di gratitudine, abbiamo deciso di dedicargli il nostro vino più pregiato. Così nasce Omaggio a Gillo Dorfles, un aglianico in purezza proveniente da uve selezionate di grande pregevolezza, affinato per 24 mesi in barriques di rovere francese di primo passaggio e ulteriori 12 mesi in bottiglia, le cui etichette sono realizzate proprio con quei disegni, uno per ogni annata.

“Qualità e naturalezza, questi sono i valori più importanti per l’Azienda Agricola San Salvatore. Proprio per produrre dei vini che siano il più naturali possibili pratichiamo esclusivamente agricoltura biologica ed abbiamo ottenuto la certificazione bio.
Ma non ci siamo certo fermati qui. Sono convinto che solo tramite una continua ricerca della perfezione si possa migliorare giorno dopo giorno. Una ricerca della qualità, dell’innovazione, del bello inteso come buono e del buono inteso come bello. Sono convinto che non possa esistere cosa bella se non è anche buona e viceversa. Quindi questo spirito di sperimentazione è insito nella filosofia aziendale della San Salvatore, teso a raggiungere nuovi e sempre più importanti traguardi di qualità.
Con grande eccitazione quindi ho aderito al progetto Wine Research Team del mio grande amico, il prof. Cotarella. Una sperimentazione per la produzione di vini senza solfiti aggiunti mi è parso il logico sbocco di questa volontà di produrre vini naturali e di alta qualità. Mi entusiasma far parte di una squadra che si spinge sempre più in la, per essere un’avanguardia, che andrà oltre il progetto WRT senza solfiti aggiunti, per presentare delle novità e delle innovazioni sempre migliori.”
Giuseppe Pagano