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Wine Research Team
Rassegna stampa

Testata: La Tribuna Treviso
Data: 17 luglio 2016
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La Tribuna Treviso

La tribuna di Treviso (versione online)

Gli onorevoli del vino con l’ex premier D’Alema

A Villa Sandi il forum su ricerca e innovazione di Wine Research Team Con il politicoviticoltore, altre 30 eccellenze del settore a casa Polegato – di Enzo Favero
17 Luglio 2016

Le eccellenze italiane del vino riunite ieri a Crocetta, a Villa Sandi, per fare il punto su ricerca a innovazione. E tra i vignaioli di punta arrivati un po’ da tutta Italia c’era anche Massimo D’Alema, nella veste però di viticoltore con la sua tenuta Madeleine, una delle aziende socie di Wine Research Team, il consorzio che ha fatto dell’innovazione nel settore vinicolo la sua mission.

E infatti D’Alema nemmeno risponde se gli viene chiesto un commento sui fatti di Turchia o sul referendum costituzionale, tantomeno sul da lui per nulla amato Matteo Renzi. L’ex premier e leader della sinistra del Partito democratico si limita infatti a dire: «Sono qui solo per il convegno enologico». Nessun intervento da parte sua nemmeno al convegno, non era previsto. Doveva esserci invece un intervento di Bruno Vespa, altro cultore del vino, ma era all’estero e così si è limitato a inviare un videomessaggio.

Tolte le due isole, non c’è regione d’Italia che non sia rappresentata con una o più aziende vitivinicole nel WRT: dal Veneto alla Campania, dall’Umbria alla Puglia, dal Piemonte alla Toscana.

Ieri a Villa Sandi si è tenuto il primo grande forum di Wine Researh Team, consorzio fondato nel 2014 da un primo gruppo di aziende, tra cui appunto Villa Sandi, che lo ospitava, a cui poi se ne sono aggiunte altre, tanto da essere arrivata a 35 nomi tra cui, recentissimi ingressi, una francese e una giapponese. Con una mission: fare ricerca per portare l’innovazione nel settore vitivinicolo. «Il Veneto oggi è la prima regione per produzione, esportazione, turismo», ha detto in apertura il padrone di casa, Giancarlo Moretti Polegato, presidente dell’azienda Villa Sandi, «abbiamo due vini di punta: l’Amarone e il Prosecco, che fanno da traino nel mondo».

«Oggi il vino italiano è una bandiera e l’innovazione è fondamentale», ha detto poi Mario Moretti Polegato, che con l’innovazione applicata al calzaturiero ha creato l’impero Geox, «Tutto questo successo è dovuto al fatto di aver coniugato le caratteristiche dell’ambiente alla dedizione al vino».

Anima di WRT è Riccardo Cottarella, che ieri ha illustrato le ricerche avviate: «Il progetto WRT coinvolge per ora una trentina di aziende del settore, dislocate su tutto il territorio nazionale, e ha già raggiunto notevoli traguardi», ha spiegato, «Sono aziende che, seguendo un comitato scientifico dedicato esclusivamente al programma, sperimentano la viticoltura e l’enologia del futuro. Esso lega l’indiscussa eccellenza produttiva mondiale del nostro Paese con la ricerca applicata alla più grande sostenibilità territoriale, viticola, enologica e economica. Le sperimentazioni che stiamo facendo riguardano la biodiversità nel vigneto, gli introduttori di resistenza, gli innesti resistenti alla siccità, il defogliamento scientifico, nuove tecniche di appassimento, la zonazione mirata a una viticoltura di precisione, e realizzeremo una piattaforma di raccolta dati”

Il tutto unito alla ricerca universitaria, che deve puntare, ha aggiunto Attilio Scienza, docente di viticoltura all’Università di Milano, su sostenibilità. Sperimentazione, biodiversità.

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